E' bella l'Italia vista dalla ISS quando in piena notte è fotografata dall'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Poco importa che si pontifichi sulla bellezza di un vero e proprio scempio, quello della volta celeste ad opera dell'inquinamento luminoso.
Ancora più doloroso è pensare che la NASA, che pure noi astrofili sentiamo accumunata dagli stessi intenti di ricerca e, più in generale, dalla stessa passione per l'astronomia, emetta una press release utilizzando come vanto della nuova Cupola, il più pernicioso degli ostacoli all'astrofilia. Non nego che sia di sicuro effetto. Deve essere un'emozione pari a poche altre vedere la terra dalla ISS, soprattutto quando di notte grazie alle luci riesci persino ad individuare il puntino luminoso che chiami casa.
Ma quello che viene utilizzato per tenere accesi i riflettori (metaforicamente per fortuna) sull'ente americano allo scopo di ricordarne l'esistenza al contribuente che con le sue tasse la mantiene, è, ed è giusto ribadirlo, un freno a tutto quello che la NASA rappresenta: un trampolino di lancio verso l'Universo.
Poi, come nel servizio dell'ANSA, si pontifica di come si possa osservare e monitorare dalla Cupola ...le fuoriuscite di petrolio, la desertificazione, lo scioglimento di iceberg e ghiacciai, le tempeste di sabbia, gli uragani e l' inquinamento atmosferico. Mentre quello luminoso, proprio lì sotto il naso, tra gli inquinamenti non è nemmeno annoverato.